Cancro al seno, diagnosi precoce e drenaggio linfatico dopo mastectomia
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Dott.ssa Daniela de Freitas, oncologa presso l'Hospital Sírio-Libanês CRM-SP 104298*

Il cancro al seno è ancora quello che colpisce di più le donne in Brasile. C'è una spiegazione?

È molto diffuso perché ha come principali fattori di rischio questioni legate alle abitudini della vita moderna, come la sedentarietà, l'obesità, il consumo di cibi industriali — soprattutto insaccati e grassi saturi —, l'uso indiscriminato di ormoni, sostituti ormonali e persino alcuni ormoni impiantabili. Tutti causano danni alla salute e aumentano le possibilità per la donna di avere cancro al seno. Anche lo stress è un fattore ma non ne sappiamo con certezza l'influenza. Tuttavia, gli studi mostrano che per le donne che di solito praticano meditazione, dopo aver avuto un cancro al seno, il rischio di recidiva è inferiore rispetto a quelle che non lo fanno. Forse questo ci puo far riflettere che lo stress può avere un'influenza anche sull'aumento del rischio di cancro al seno.

A quali sintomi dobbiamo fare attenzione?

L'autoesame del seno aiuta a capire il nostro corpo e notare piccole alterazioni. Va sempre fatto con cura. Se notiamo qualsiasi nodulo, inversione del capezzolo, sanguinamento o secrezione dai capezzoli, dobbiamo consultare immediatamente un medico.

Ci sono casi in cui è asintomatico, per esempio?

Attualmente molte donne si sottopongono a esami preventivi ecografici e di mammografia. Così, molti casi vengono scoperti nella fase iniziale — spesso asintomatici- il che permette altissime possibilità di guarigione. Senza dubbio è il modo migliore per fare diagnosi.

Qual'è il percorso migliore per la diagnosi precoce?

Eseguire esami annuali (come indicato dal medico), autoesame e consulto di controllo annuale. Per le donne con più di 40 anni, il medico di solito valuta la necessità di iniziare con esami annuali di mammografia ed esami ecografici mammari. Dai 50 anni in su, tutte dovrebbero sottoporsi alla mammografia annualmente. Prima dei 40 anni, gli esami di solito non sono obbligatori, però si dovrebbero sempre considerare i rischi individuali, il che dovrebbe essere deciso in base alla storia clinica e familiare della paziente.

La donna che ha avuto la rimozione di un tumore o è stata sottoposta a mastectomia può ricevere un drenaggio linfatico? Se sì, dopo quanto tempo?

Può essere utilizzato precocemente, dopo la mastectomia. Di solito, tra sette e dieci giorni dopo la chirurgia.

Cosa l'ha portata a scegliere l'oncologia come specialità, dott.ssa Daniela?

Sono l'unico medico della mia famiglia e ho scelto la professione quando ero molto giovane, pensando di aiutare le persone. Quando ho scoperto l'oncologia, ho ritrovato me stessa. L'oncologia è una missione: poter aiutare le persone ad affrontare le loro più grandi sfide con la salute e fare davvero la differenza nelle loro vite. Ci immergiamo nel momento peggiore della loro vita e cerchiamo duramente di renderlo più leggero. Questo fa bene all'anima!

E qual'è la sfida più grande quando si lavora con pazienti oncologici?

La mia sfida più grande è superare le tristezze delle brutte notizie. Purtroppo nel mio lavoro devo dare notizie che non sempre sono buone, e questo mi angoscia. Vorrei poter dare solo buone notizie. Affrontare la possibilità della morte genera molto dolore per tutte le persone coinvolte.

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